NOVARA E LE SUE RISAIE

Categoria: 
Cultura
Tipo di media: 
Immagini
NOVARA E LE SUE RISAIE
C'ERA UNA VOLTA LE MONDINE
NOVARA E LE SUE RISAIE
MONDINE SOPRAVVISSUTE
LA TREBBIATRICE
NOVARA E LE SUE RISAIE
I FILMS DELLE MONDINE
DAL FILM RISO AMARO

Alla domanda su quale possa essere il simbolo di Novara immediatamente riconoscibile e comunemente dato per scontato da tutti non si potrebbe rispondere in altra maniera che indicando la cupola di San Gaudenzio. I più epicurei potrebbero spingersi a preferire i biscottini di Novara o arrivare ad indicare il prodotto tipico per eccellenza, il riso. E proprio da qui possiamo dunque risalire ad un altro simbolo novarese, questa volta non architettonico o enogastronomico, ma profondamente umano: la figura della mondariso, più semplicemente detta la mondina. E’ vero che da lontano, sia in auto che in treno, la prima cosa che vediamo della nostra città è la cupola dell’Antonelli… ma è una statua di mondina, realizzata da Edmondo Poletti, a darci il benvenuto a Novara appena fuori dalla stazione. E Novara non ha mai dimenticato la figura della mondariso, cui si lega, a volte anche drammaticamente, il suo passato agricolo e sociale, le prime organizzazioni dei lavoratori ed i primi scioperi, le condizioni di vita spesso insostenibili. Se nel giugno del 2006, in occasione del centenario della conquista delle otto lavorative da parte delle mondine, avvenimento cruciale nel percorso di emancipazione delle donne e particolarmente significativo per il territorio della Provincia di Novara, le Consigliere di Parità, in collaborazione con l’associazione Turismo e Cultura, con l’istituto agrario Bonfantini e l’istituto professionale alberghiero Ravizza, avevano organizzato una giornata di riflessione intitolata “Le tre otto” in cui, oltre allo storico Cesare Bermani, furono invitati gli studenti delle scuole medie superiori e le mondine ancora presenti sul territorio per una giornata che si rivelò una vera a propria festa per le mondine presenti, quasi un anno dopo altri due eventi sul territorio novarese hanno celebrato la figura della mondariso.
Il primo si è svolto a Novara sabato 12 e domenica 13 maggio: l’Associazione “La Turrisella”, con il patrocinio del Comune di Novara, ha promosso l’iniziativa “Mondine Mon Amour”, che si è svolta nel cortile del castello Visconteo Sforzesco. Come ha spiegato il presidente dell’associazione Anna Colombo si è trattato di un’occasione per fare conoscere le tradizioni del nostro territorio a tutti i novaresi, soprattutto ai più giovani, in modo da preservarne il ricordo. E’ stata ricostruita una vera e propria risaia allagata, dove alcune mondine “storiche”, assieme a ragazze giovanissime che hanno voluto emularle, hanno riproposto al pubblico le fasi della onda e del trapianto del riso, insegnando alle improvvisate nuove leve le movenze, i gesti ed i canti del loro antico mestiere. Il cortile del castello ha così rievocato l’atmosfera di un tempo che fu, impreziosendola con l’esposizione di attrezzi e macchine agricole originali, ancora funzionanti, intermezzi musicali e lettura di poesie dialettali, spesso divertenti e piccanti, proposte da Enrico Occhetti, ripetute esibizioni delle “moderne” mondine nella vasca che conteneva la risaia. In una stanza del castello sono stati proiettati a ripetizione i filmati “Vita delle mondine”, “Dove il cielo si tuffa: il racconto del riso e del risotto”, “Riso allegria in tavola” mentre per i bambini la presenza del Gelindo (alias Sandro Berruti) ha assicurato divertimento e intrattenimento.
Il secondo evento si è svolto invece a Tornaco. Anche quest’anno, nell’ambito della manifestazione “Sulle Strade delle Risaie” patrocinata dalla provincia di Novara, Tornaco ha organizzato il 26 e 27 maggio la “Festa di Primavera”, una manifestazione che ha unito cultura, tradizione e buona tavola. Il tema di questa edizione è stato proprio “Il ritorno delle mondine”, con una ricostruzione di un evento che si ripeteva ogni anno in questa stagione nei paesi della Bassa Novarese, del Vercellese e della Lomellina. L’Associazione Volontari Tornacesi e la Commissione Biblioteca hanno organizzato, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale ed il fondamentale contributo dei cittadini, una manifestazione storica e folkloristica dell’ambiente e dei personaggi della risaia degli anni Cinquanta, con l’aggiunta di un mercatino di eccellenza dei prodotti tipici della gastronomia locale e l’animazione di strada in tema con l’evento: coinvolgenti giochi di una volta e, per la gioia di grandi e piccini, una grande esposizione degli animali della fattoria, con cavalli, asini, mucche, vitelli e caprette. Una rappresentazione teatrale ha raccontato storie ed aneddoti degli anni in cui il fenomeno della “monda” era l’evento principale di tutte le attività agricole della zona. Uno spettacolo in piazza fatto di musica, risate e divertimento ma che riverberava anche storie di passioni, di recupero delle tradizioni, del dialetto, dei balli e dei canti di un tempo, espressioni della civiltà contadina e degli albori delle grandi fabbriche, tra risaie e nebbie della pianura lombardo-piemontese. E’ stato così riproposto il clima sociale della cascina, il senso della cultura contadina, il rapporto con la terra, le stagioni, ridando così voce al mondo dei paisan: i cavalant, i famej, i perdapè. Le mondine grandi protagoniste: le abbiamo viste a bordo di trattori attraversare il paese cantando, fino a raggiungere la piazza della chiesa.
Entrambi gli appuntamenti hanno sortito grande riscontro di pubblico, evidenziando come la figura della mondina sia ancora presente nell’immaginario collettivo dei più giovani e nei ricordi lontani di chi è più avanti con gli anni e che magari ha vissuto le ultime fasi di quel periodo.